23 maggio 2015 PAVIA - itinerario Vallombrosano
Sabato 23 maggio numerosi iscritti delle Sezioni di Bergamo, Milano e Varese sono stati ospiti del Comando Provinciale di Pavia per una giornata Vallombrosana.
Accolti dal Comandante Provinciale Francesco Melosu abbiamo visitato la sede del Comando Provinciale, importante edificio storico circondato da un grande parco con vari alberi secolari; si tratta del complesso monumentale di San Giacomo della Vernavola, ex convento.
La chiesa esisteva già nel secolo XII ed era officiata dai benedettini stanziati nel monastero annesso. Nel 1421 subentrarono i frati Minori di San Francesco che nel 1458 ricostruirono la chiesa e vi fecero eseguire un ciclo d'affreschi del Foppa e di altri artisti. Nuovamente restaurata nel 1730, e abbellita da un grandioso affresco del Magatti, fu soppressa nel 1805 e atterrata nel 1808.
L'attiguo monastero, ampliamente rimaneggiato, fu adibito nel XIX° secolo a sede degli Orti Agrari della Facoltà di Agraria dell'Università e, successivamente, nel XX° sede dell'Osservatorio geofisico della Facoltà di Fisica. Dismesso alla fine degli anni ’70 dello scorso secolo venne ripristinato dal Provveditorato alle OO.PP. e consegnato in uso governativo al Comando Provinciale.
All'interno conserva ancora la cella un tempo abitata dal beato Bernardino da Feltre che vi morì nel 1494.
Ai tempi degli Orti Agrari sicuramente era frequentato dal Padre Vallombrosano Fulgenzo Vitman che abitava fuori della Città, nel Convento di San Lanfranco; botanico, docente all’Università di Pavia sino alla primavera del 1774 quando gli fu ordinato di trasferirsi a Milano per insegnare al Liceo di Brera.
E anche noi ci siamo spostati verso la sponda sinistra del Ticino, in località Vernasca, alla Chiesa e convento di San Lanfranco; il Parroco, Don Emilio Carrera ci ha accolti e guidati per tutta la visita.
L'origine del Monastero di San Lanfranco risale al 1190. Molto scarse le prime notizie dell'insediamento "Fuori porta Marica, poco distante dalle mura della città, ov'è il ponte di pietra, comincia una valle che... si chiama Val Vernasca. Quivi dunque, come in luogo opportuno alle divine contemplazioni, alcuni monaci vallombrosani, venuti da Toscana in Lombardia, 17 anni dopo la morte di San Giovanni Gualberto, loro fondatore, fabbricarono un tempio in onor del sepolcro di Cristo ed monastero". Le primitive costruzioni in legno in cui risiedevano i monaci vallombrosani furono poi sostituite dagli edifici in muratura che tutt'ora fiancheggiano la facciata della chiesa.
La Chiesa ha pianta a croce latina, con transetto e navata coperti a volta, caratteristica difforme dalla tradizione delle chiese vallombrosane che vedevano coperture della navata con strutture lignee; il campanile e la facciata risalgono al 1257. Nel 1467 viene costruito il primo chiostro, detto chiostro piccolo in pure forme rinascimentali. La sua costruzione può essere fatta risalire all'opera di Giovanni Antonio Amadeo che proprio negli stessi anni attendeva alla costruzione della facciata della Certosa di Pavia e, a San Lanfranco, a quella dell'arca marmorea di San Lanfranco, vescovo di Pavia, attualmente conservata nella stessa chiesa.
Nella Chiesa sono conservate due immagini di San Giovanni Gualberto: un affresco degli inizi del XVI° secolo in una grande nicchia a fianco della Vergine che all’altro lato ha San Benedetto. Un grande quadro del XVII° secolo con San Carlo Borromeo ai piedi della Vergine.
Nel chiostro grande, rinascimentale, in un tondo inserito tra due archi, altra immagine del nostro Patrono, raffigurato solo il busto con a lato le lettere GUAL.
Abbiamo contribuito alla raccolta fondi per i restauri, salutato il Parroco, a cui abbiamo donato il nostro crest, e concluso la giornata all’accogliente agriturismo Hermione, sulla sponda sinistra del Ticino, in mezzo al verde del Parco regionale della Valle del Ticino.