Se ne è andato a gennaio, a pochissimi giorni dal suo gran compleanno: i 100 anni erano quasi arrivati!

Era il forestale in vita più anziano di Trieste, nato nel 1915 a Enego, sull’ Altipiano di Asiago, Rodolfo Gabrieli entra in Forestale negli anni ’30 e vi resta fino alla metà degli anni ’70 (ma con il cuore fino all’ultimo giorno). Dopo il corso a Cittaducale e una prima assegnazione in un paese sul Lago Maggiore e poi in Alto Adige arriva, entusiasta milite forestale, in Venezia Giulia e viene distaccato a Senosecchia, tra Postumia e Trieste, per vigilare sulla produzione e sul rifornimento del carbone vegetale necessario alle economie di Trieste e Gorizia colpite dai problemi bellici.

Dopo l’armistizio continua il lavoro sotto l’Adriatische Kustenland quando aumentano i sabotaggi alle teleferiche che portavano a valle il carbone e rientra fortunosamente incolume a Trieste nei giorni caldi del ‘45.

Continua a fare il forestale sotto l’occupazione jugoslava, poi con quella anglo-americana (Sezione Forestale della Venezia Giulia Police Force). Dai suoi superiori viene incaricato di seguire la tracciatura sul terreno della linea di demarcazione tra la zona A e la zona B del Territorio Libero di Trieste e per questo riceverà la nomina di Cavaliere della Repubblica. Nel 1954 transita al CFS e nel 1969 nel CFR, da cui si congeda. Ho avuto il piacere di conoscerlo, di ascoltare più volte le sue storie necessarie alle mie ricerche, di assorbire la sua limpida, premurosa, ottimistica e onesta essenza di forestale, tipica dei tempi e del ruolo che gli appartenevano. Forestale al 100 %, forestale come scuola di vita, forestale in famiglia, forestale sempre propositivo e tutto ciò trasmetteva a quelli che lo circondavano nella sua Aquilinia, località alle porte di Muggia, dove risiedeva. Durante le esequie, davanti a tutti quelli che gli volevano gran bene e alla presenza di un doveroso picchetto di rappresentanza, sicuramente ci guardava, ne sono certo, con il suo classico, garbato e riservato sorriso. Arrivederci “maestro”Rudi.
Diego Masiello